Anatomy of a wasted Kiss. Anatomia di un bacio sprecato. Regia di Guglielmo Guidi C’è sempre qualcosa di comico nella conoscenza e nell’esplorazione di un’anima che ci interessa: piccoli imbarazzi, senso di disagio, insicurezze fisiche, passato, abitudini, remore.
Giovane drammaturgo Irlandese, già noto per Dust to Dust, Robert Farquhar narra qui, in una commedia volutamente drammatica, la banalità della routine amorosa e quotidiana, in cui una coppia agli esordi, ancora non del tutto formata o che tenta una coesione senza esito positivo, non riesce a trovare un ponte comunicativo e tantomeno sessuale.
Potremmo dire che Farquhar fa parte di quell’ondata giovane di drammaturghi che hanno spostato la riflessione dei famosi Kitchen-Sink Drama degli anni ’60, in cui John Osborne e Harold Pinter facevano discutere i loro personaggi nei tinelli inglesi su problematiche urgenti di tipo politico e sociale, in camere da letto non solo irlandesi, contribuendo a venir ridefiniti Bedroom-Sink Drama.
Si perché oggi sempre più la problematica di contatto e conoscenza di un partner, a causa dell’imperante alterazione erotica via video, internet e social o grazie a bambole gonfiabili a pagamento e alla realtà virtuale di un compagno in etere cosmico e fittizio che non chiede inviti a cena e regali, tagliando su costi e tempo, diviene attualissima e consente di scavallare il problema dell’insicurezza iniziale e conseguenti paure.
“Il dentifricio nella stessa tazza, si può?” - chiede Eddie per la prima volta in una squallida camera d’albergo con l’elegante Crystal per passare un weekend piovoso e sessuale, maldestro e logorroico, lontano dalle aspettative di entrambi.
Caduta delle illusioni e della magia dell’incontro, oltre all’imbarazzo del blind date, i due protagonisti si presentano, per motivi diversi, entrambi soli e bisognosi, illustrando uno spaccato di uomini fragili e tendenzialmente romantici e donne più decise, consapevoli, ma anche così dirette tanto da inibire.
“Togliti la giacca, sentiamo un po’ di musica” “Hai il preservativo?” propone la sfrontata e insolente Crystal “No, non volevo risultare non romantico” - borbotta Eddy. “Ordino lo champagne. Vuoi rosso o bianco? Domanda Eddy, un po’ nerd e di sicuro non navigato Playboy.
Lui agitato, con grosse difficoltà sessuali che lo portano a recitare i nomi di giocatori di calcio prima di avere un orgasmo, illustra il malsano rapporto tra uomo e donna, causa dell’incomunicabilità ormai imperante tra esseri umani, spesso di sesso opposto.
Bevendo champagne avanzato, annusando i profumi dell’eros nei vestiti rimasti, l’unico che pare godere qui con la sua entrata simpatica, la camminata sognante e la distanza senza troppa emotività, sembra il giovane cameriere (Stefano Carlos Mollella).
Insomma Baciami James è tutto ciò che fa dello spettacolo teatrale un'entità isolabile dal punto di vista antropologico, sociologico e artistico, cioè opera d’arte e comprensione dell’uomo e delle sua dinamiche; perché no anche sessuali.
Quando funzionano!!!